Il gruppo è stato riconosciuto colpevole di una strategia abusiva che ha precluso ai concorrenti la possibilità di vendere una quota particolarmente elevata di biglietti per eventi live di musica leggera.
Dall’Antitrust arriva una multa di 10 milioni di euro per TicketOne, a causa della sua "posizione dominante": secondo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), più conosciuta come “Antitrust”, il gruppo CTS Eventim-TicketOne (leader nel settore della vendita di biglietti per eventi live) avrebbe messo in atto «una complessa strategia abusiva di carattere escludente che ha precluso agli operatori di ticketing concorrenti la possibilità di vendere, con qualsiasi modalità e tramite qualsiasi canale, una quota particolarmente elevata di biglietti per eventi live di musica leggera».
Secondo l’AGCM quindi, TicketOne avrebbe danneggiato la concorrenza mediante contratti di esclusiva con produttori e organizzatori nel settore della musica leggera, oltre all'acquisito dei promoter nazionali Di and Gi S.r.l., Friends & Partners S.p.A., Vertigo S.r.l. e Vivo Concerti S.r.l.; inoltre, avrebbe imposto l’esclusiva ai promoter, si sarebbe accordato con i concorrenti di dimensione minore o locale e si sarebbe macchiato di comportamenti «di ritorsione e boycott» rispetto al gruppo Zed al fine di escludere dal mercato il concorrente Ticketmaster. L’AGCM sostiene che «l’attuazione della strategia abusiva del gruppo ha danneggiato anche i consumatori perché l’impresa dominante ha potuto praticare commissioni di vendita dei biglietti per eventi live di musica leggera superiori a quelli dei concorrenti, limitando inoltre le possibilità di scelta e di acquisto dei consumatori tra i diversi operatori».
Nel mercato in cui opera Ticketone, ricordiamo, i concorrenti principali sono Ticketmaster, società sotto il controllo degli americani di Live Nation, e Vivaticket, una controllata del fondo Investicorp del Bahrein.
Musica leggera, non è la prima volta
La vicenda si riferisce dunque esclusivamente al mercato della musica leggera, un settore che nel 2019 secondo fonti SIAE ha prodotto oltre 18.000 eventi con 1,2 milioni di presenze e 386 milioni al botteghino, mentre il giro d'affari per il ticketing è arrivato a 50 milioni.
Non è tardata la replica di TicketOne, la quale annunciando il ricorso al TAR «respinge fermamente le affermazioni contenute nel provvedimento» ritenendo la decisione dell’AGCM «manifestamente inappropriata, basata su una definizione del mercato rilevante errata e in violazione di norme imprescindibili in materia».
Già nel 2017 Ticketone fu oggetto di osservazione e intervento da parte dell'Antitrust: in quella occasione la sanzione di un milione di euro fu comminata alla controllata Cts Eventim per il fenomeno del secondary ticketing, nome nobile per il bagarinaggio online. Multa poi annullata dal TAR Lazio nel 2018, poiché l'azienda fu riconosciuta esente da responsabilità.
Qui il documento completo dell'Antitrust.